Saturday, May 31, 2025

La scelta consumata con la svolta costantiniana (veicolata dalla problematica…

La scelta consumata con la svolta costantiniana (veicolata dalla problematica teologia politica eusebiana) $ fu quella di abbracciare la «forma chiesa» scartando quella di «setta»: includere il maggior numero di fedeli (anche gli impuri, i lapsi, i deboli, mettendo fuori legge dogmatica, come eresia, il modello donatista di espulsione dei 'non resistenti: coloro che durante le persecuzioni avevano abiurato per evitare il martirio), accogliendo anche i meno religiosamente qualificati, gli eticamente squalificati, i culturalmente non attrezzati, attivando canali e modelli di appartenenza oggettivamente istituzionalizzata, compensativa dei deficit motivazionali, spirituali e riflessivi soggettivi, graduando forme differenziate di partecipazione e riconciliandosi con la società di accoglienza, avviando una grandiosa opera di mediazione istituzionale e culturale con essa, configurata in una sistematica integrazione giuridica, amministrativa, economica, politi-
ca, educativa, assiologica.
Nel contesto storico della tarda antichità pagana, questa scelta passava per l'assimilazione alla romanità con il suo formidabile impianto giuridico e l'incorporazione nella forma politica della sovranità imperiale: era l'inaugurazione della cristianità, che nella teologia eusebiana dell'analogia tra

monarchia divina e terrena trovava il proprio modulo teologico-politico di partenza, subdolamente antibiblico, ideologicamente funzionale a un progetto storico-politico particolare.
Fu uno spaventoso errore religioso? Fu il tradimento idolatrico dello Spirito in nome del governo della terra incarnato dalla figura mitologica
Grande Inquisitore? O fu una scelta rispondente alla vocazione universalista dell'annuncio cristiano, implementata al prezzo altissimo di una simbiosi politico-sociale modellata da una normatività non evangelica (quan-do non radicalmente antievangelica), giustificata con dispositivi teologici strategicamente riaggiustati all'evolversi storico, ma premiata nel lungo termine dalla potenza civilizzatrice e umanizzante di questa stessa Parola, capace di trasformare progressivamente le strutture politiche e sociali delle società cristiane, promuovendo in esse un riconoscimento crescente della dignità della persona, dei diritti universali dell'uomo, della libertà, della solidarietà?

La sconfessione contemporanea dell'ideologia costantiniana di assimila zione della sovranità terrena e di quella divina e di tutta la tradizione s cessiva di aggregazione tra assetto politico-giuridico ed ecclesiale, la lic dazione non solo oggettiva, ma critico-riflessiva da parte dei credenti d forma di civiltà incarnata dalla cristianità, potrebbe allora coniugarsi il riconoscimento del valore della scelta ecclesiale, cattolica, e non sett esemplarmente veicolata dagli eventi di Nicea, che fa del corso succes della storia del cristianesimo non una lineare deviazione dalla santità d origini, ma un accidentato e faticoso percorso di Grazia e di peccato, in la Chiesa non è venuta meno alla sua missione di essere segno e strume anche storico e non solo escatologico, di salvezza per tutta l'umanità, per tutta la società.

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Friday, May 30, 2025

Rivisitare Nicea

Rivisitare Nicea
La scelta ecclesiale della cattolicità oltre le formule politiche della cristianità
Teresa Bartolomei
Rivista del clero italiano 4/2025

A partire dal fatto che l'appartenenza cristiana nella sua forma ecclesiale è ormai demograficamente e culturalmente minoritaria nell'orizzonte della contemporaneità (in declino in quella occidentale, in ascesa, ma non egemone, nel Sud del mondo) e accogliendo come positiva possibilità di riattivazione di una piena matrice evangelica quella separazione dell'appartenenza cristiana dal potere politico e dall'assetto sociale che è frutto positivo della secolarizzazione, il cristiano può riconfigurare un nuovo paradigma di cattolicità della missione storica della Chiesa, che dia fiducia alla potenza umanizzatrice e civilizzatrice del proprio annuncio e della propria presenza, senza per altro giocarlo né in chiave antagonistica, né separatista, né egemonica.
Nel non pensare la propria minoritarietà come eccezionalità esclusiva, né come problema da risolvere attraverso strategie politiche, azioni di difesa dei propri interessi sociali ed economici, e/o di occupazione di spazi culturali, la comunità ecclesiale deve dare carne alla sua vocazione di essere testimone e strumento dell'azione redentiva di Cristo per tutti, presenza di santificazione di tutta la storia nell'accoglienza sacramentale della santità di Dio. 1700 anni dopo Nicea, la missione cattolica dei cristiani non sarà più quella di cristianizzare la società ma di santificarla: lavorare dentro le istituzioni secolari, i mondi vitali, le culture, le costellazioni evenemenziali, i cuori e le menti dei singoli, affinché essi vengano vivificati e governati dallo Spirito, e germini in essi la verità illuminatrice e umanizzatrice del Logos.

Santificare la storia è fare crescere in essa la pace, la giustizia, la solidarietà, la verità: non una verità sull'uomo di cui i cristiani disporrebbero in esclusiva, ma la verità dell'uomo che avviene nell'incontro redentivo con Cristo, evento di grazia che conforma sacramentalmente in relazioni ecclesiali tutte le relazioni umane da esso investite, verità dell'uomo che i cristiani contribuiscono a mettere in luce, ad accogliere e a far lievitare, nella condivisione comunionale con tutti gli uomini e le donne di buona volontà.

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Wednesday, May 28, 2025

bonum gratiae unius est maius quam bonum naturae totius universi

bonum gratiae unius est maius quam bonum naturae totius universi

Summa Theologiae I. II, q. 113, a. 9, ad 2

English

The good of grace in one person is greater than the good of nature in the whole universe.


Italian

Il bene della grazia in una sola persona è più grande del bene della natura in tutto l'universo.


Japanese (日本語)

一人の中にある恩寵の善は、全宇宙の自然の善よりも偉大である。
(Hitori no naka ni aru onchō no zen wa, zen uchū no shizen no zen yori mo idai de aru.)

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Tuesday, May 27, 2025

On his will is our peace

"In His will is our peace," Dante famously wrote. We try to find peace in doing our own will, in having our own way. That might keep anxiety at bay, for a time. But it's ultimately in vain. We find peace in knowing and doing His will. Which is not to say that we find comfort, prosperity, or popularity. Only that we possess the tranquility of knowing that we are on the right path. And when we know that we are walking in integrity and truth, then we can endure and even embrace a great deal of discomfort, poverty, and scorn.

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Metaphysics For Quantum Mechanics

https://zenodo.org/records/15521232

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Sunday, May 11, 2025

Corriere 11/5/2025

La forza della Chiesa è sempre stata quella di interpretare i segni dei tempi senza farsene soggiogare: il trascendente è un elemento della struttura della coscienza, non un momento della storia della coscienza.

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La “pornocrazia” vaticana e il conclave: prepararsi per il peggio, sperare nel meglio – Osservatorio Card. Van Thuân

https://vanthuanobservatory.com/2025/05/08/la-pornocrazia-vaticana-e-il-conclave-prepararsi-per-il-peggio-sperare-nel-meglio/

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Christine NilesさんによるXでのポスト


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Cf. Post qui sotto We were never very likely to escape a Boomer pope. However, there's…

We were never very likely to escape a Boomer pope. However, there's a huge difference between someone born in 1936 and someone born in 1955. Bergoglio came of age in the delirious ecstasy of Vatican II and was forever stamped by that Woodstock experience. Prevost was only 10 years old when Vatican II ended, and while he too grew up in the post-nuclear wasteland, the relationship to the event was quite different. Let's put it this way: Bergoglio was emotionally codependent on Vatican II, whereas Prevost is only conceptually committed to it. This is a step on the path to the next pope, who will be not quite as conceptually committed as Prevost, until a time comes when a pope arrives for whom Vatican II is just one among many councils, no more. Yes, it's a darn slow process, but that's how human generations work, and we have to remember that instant results are given by computers, not by history.

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Peter KwasniewskiさんによるXでのポスト


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