Saturday, May 18, 2013

Girard imitazione

sabato 18 maggio 2013

L'OSSERVATORE ROMANO pagina 5 Tradotto in italiano il grande classico della sociologia ottocentesca in tema di imitazione
Le leggi di Tarde

di ODDONE CAMERANA

Volendo parlare di imita- zione tra persone (e non tra cose e prodot- ti), la forma che viene in mente con più evi- denza dell'imitazione è quella che trova applicazione nello spettacolo. In un'epoca come la nostra attuale che valorizza l'originalità, l'indivi- dualità, la spontaneità e l'autentici- tà, la figura dell'imitatore nello show business e il fenomeno del- l'imitazione trovano apprezzamen- to limitatamente alla carica di sati- ra, di parodia e di caricatura con cui l'imitatore sa mettere in ridico- lo il modello imitato. Specialmente se questi è un potente e se l'imita- zione riesce a tradursi in una for- ma di protezione dal potente stes- so, in una sorta di momentanea di- fesa affidata alla sua derisione.
Ciò non toglie tuttavia che l'imi- tazione conservi in sé ancora una forte carica di fascino e di incante- simo. Effetti, questi, insiti nella ca- pacità dell'imitatore di rompere la cornice considerata inviolabile dell'individualità dell'imitato fino ad appropriarsene e farla propria. Un fenomeno questo che nel mon- do antico si presentava come qual- cosa di culturalmente mostruoso, simbolicamente rappresentato dai gemelli, espressione della rivalità prodotta dall'eguaglianza e che ha dato vita alle coppie di Caino e Abele, Romolo e Remo, Eteocle e Polinice, fratelli dominati da ostili- tà reciproca che rivivono nella nar-se questi è un potente e se l'imita- zione riesce a tradursi in una for- ma di protezione dal potente stes- so, in una sorta di momentanea di- fesa affidata alla sua derisione.
Ciò non toglie tuttavia che l'imi- tazione conservi in sé ancora una forte carica di fascino e di incante- simo. Effetti, questi, insiti nella ca- pacità dell'imitatore di rompere la cornice considerata inviolabile dell'individualità dell'imitato fino ad appropriarsene e farla propria. Un fenomeno questo che nel mon- do antico si presentava come qual- cosa di culturalmente mostruoso, simbolicamente rappresentato dai gemelli, espressione della rivalità prodotta dall'eguaglianza e che ha dato vita alle coppie di Caino e Abele, Romolo e Remo, Eteocle e Polinice, fratelli dominati da ostili- tà reciproca che rivivono nella nar-fedele alla sua passione per l'imita- zione come motore della società e della socialità, «la mia idea princi- pale, chiave che apre tutte le serra- ture». Paragonato ad Auguste Comte, a Taine, a Renan come a Darwin e Spencer, qualche anno dopo la sua morte è caduto in un inspiegabile oblio. D urato almeno fino al 1978, anno della prima edi- zione francese di Delle cose nascoste sin dalla prima fondazione del mon- do di René Girard, opera in cui il suo autore nel parlare dei rapporti mimetici riconosce l'autorità in ma- teria di Tarde: «È vero che le psi- cologie e sociologie dell'imitazione elaborate alla fine del diciannovesi- mo secolo portano la ben visibile impronta dell'ottimismo e del con- formismo della piccola borghesia trionfante. Ciò vale, per esempio per l'opera più interessante fra tut-te queste, che è quella di Gabriel Tarde, il quale vede nell'imitazione il fondamento unico dell'armonia sociale e del progresso». Sennon- ché, nel segnalare questa priorità, Girard ne avvertiva anche i pericoli insiti nei timori segnalati da quei difensori del romanticismo e dell'individualismo che sono stati e sono contrari a ogni interpretazio- ne che sapesse o sappia di gregari- smo: «Si ritiene — osserva ancora Girard — che insistendo sul ruolo dell'imitazione si porrà in breve l'accento sugli aspetti gregari dell'umanità, su quanto si trasfor- ma in gregge».
Ora, per capire la natura del problema che il tributo all'imita- zione comporta, bisogna ri-
salire all'imbarazzo suscita-
camente individuando in un mem- bro del gruppo il colpevole della situazione che pagherà per tutti col venire espulso e col ritorno dell'or- dine. Da cui i riti, i divieti, la ge- rarchia, le differenze che anticipa- no le situazioni di crisi prevenen- done la ripetizione fino alla reden- zione cristiana che rivelando l'in- nocenza del presunto colpevole, ri- fonda le regole sociali.
Diversamente da Girard che ra- giona da antropologo e studia le relazioni tra individui all'interno del gruppo, Tarde ragiona da so- ciologo e studia le relazioni tra gruppi, comunità, tribù, via via fi- no alle società del suo tempo do- minate dal bisogno di imitazione
Il pensatore francese vede il cervello come un organo ripetitore
Legge tutte le civiltà come i raggi di uno stesso focolaio primitivo
in cui le diversità diminuiscono progressivamente
to dal ruolo dell'imitazione
stessa. Imbarazzo che di-
venta contrarietà, ostilità e
rifiuto quando si presenta
la necessità di criticare la democrazia per via della ri-
valità che questa non può
fare a meno di scatenare
tutte le volta che si presen-
ta col volto dell'eguaglian-
za, come già aveva messo in luce Tocqueville e come di recente ha fatto Ernesto Galli della Loggia in un suo articolo sul «Corriere della Sera» del 24 aprile scorso. Facen- do luce sul sospetto universale ver- so ogni accordo da parte di chi ha una ossessiva idea della democra- zia, ha scritto: «È un'idea per così dire bellica della democrazia, radi- calmente fondata sul concetto di ostilità. Per non essere l'anticamera dell'inciucio (sempre in agguato!), la democrazia deve essere scontro permanente, continua denuncia dell'avversario e dei suoi disegni, illustrazione delle sue indegnità morali, smascheramento; ogni di- scorso deve sbugiardare, denudare, indicare al pubblico ludibrio».
collettiva e dalle leggi che governa- no l'imitazione stessa. Mentre Gi- rard arriva alle sue conclusioni da lettore dei testi della letteratura studiati come manuali di antropo- logia, Tarde, da filosofo hegeliano studia l'evoluzione delle società co- me l'effetto di un irradiamento di «fuochi accesi sulle alture». Nella sua visione tra lo storico e il profe- tico, il cervello è un organo ripeti- tore. Tutto ciò che nei fenomeni sociali è propriamente sociale è ge- nerato dall'imitazione. Tutte le ci- viltà sono come i raggi di uno stes- so focolaio primitivo. La loro di- versità diminuisce progressivamen- te. L'imitazione costituisce la vita sociale e la differenza è l'alfa e l'omega dell'universo. La società è l'imitazione e l'imitazione è una specie di sonnambulismo. Lo stato sociale come lo stato ipnotico non è che una forma di sogno, un so- gno su comando e un sogno in azione. Non avere che idee sugge- rite e crederle spontanee: questa è l'illusione del sonnambulo e anche dell'uomo sociale. Il torpore dello stato sonnambolico è soltanto ap- parente, esso maschera un'estrema sovra eccitazione. Il magnetizzato- re non ha nemmeno bisogno di parlare per essere creduto e per es- sere obbedito. Gli è sufficiente agi- re, fare un gesto anche impercetti- bile. Obbedire non è un dovere, ma un bisogno.


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Tuesday, May 07, 2013

Ingratiation in Vatican-China relations is not friendship

Ingratiation in Vatican-China relations is not friendship



  • Fr Zhong Guan
  • China
  • May 6, 2013
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I was shocked after reading a UCAN interview with Bishop Joseph Gan Junqiu of Guangzhou.
I agree with Bishop Gan’s comment that “the Vatican doesn’t really understand the reality of the Church in China” and thus needs to have deeper understanding on the China Church so as to improve relations.
Mending China-Vatican relations and even establishing diplomatic ties, however, requires sincerity from both sides. Have we seen any sincere response from the Chinese side in the past years?
For some two decades, Vatican officials and some of those from the bridge Churches outside China have emphasized that they understand the China Church very well.
Chinese Catholics in mainland China, on the other hand, continue to complain that the Vatican does not understand them. Why?
A recent article on the China Review News website by Raymond Tai Rui-ming, former Taiwan ambassador to the Holy See, might explain the differences.
He wrote that some people think Western Christian civilization is affected by the business culture, which is easier to compromise and reconcile. Thus, East and West Germany could make concessions and reunite in a peaceful way.
The Oriental countries mostly belonging to polytheist civilizations are affected by farming culture, which are more concerned about principle and status. Good people would rather die together with the bad people than make compromises, he continued.
He cited examples of the split between North and South Vietnam, and Korea as well as mainland China and Taiwan.
Given the differences in mindset, it is not entirely wrong to ask the Vatican to “see the China Church like a Chinese.” Yet, is it also essential to ask the Chinese authorities to understand and see Catholicism merely from a religious perspective?
It is known throughout the world that the China government has turned pure religious affairs into political games. If we unilaterally request the Vatican to think like the Chinese in handling Church affairs in China, would it be regarded as a gesture of goodwill, a sign of friendliness, or an action of ingratiation?
China’s religious policy imposed on the Catholic Church is nothing but an effort to change the core element of the Church’s apostolic nature. The Catholic Patriotic Association (CPA) overrides the Church but remains incompatible with regard to Church principles.
Sadly enough, how many bishops and priests are still involved in this undoctrinal organization today?
Being a vice-secretary of the bishops’ conference that is not recognized by the Vatican, could Bishop Gan speak with his conscience if he is willing and at ease to take up this post?
It is true that there are now less than 10 bishops who are not yet reconciled with the pope. For those who are Vatican-approved and staying in the CPA, they are two-timing the Vatican and the Chinese government. Would the “unregistered” community feel at ease about uniting with them?
Should the unregistered community actually now include those in the “open” community who defy the CPA, be blamed for being stubborn, remain unable to catch up with the times and not be flexible enough towards an organization that promotes an independent Church?
The 125-year-old Sacred Heart of Jesus Cathedral in Guangzhou is a historical monument. The government sponsored a huge sum of money for its renovation, arguably to say to the outside world that the country enjoys religious freedom.
To be grateful for money given by a government that persecutes the Church, this is nothing short of Stockholm syndrome.
Fr Zhong Guan is the pseudonym of a priest in mainland China
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