Monday, December 06, 2004

Quei nostalgici del paganesimo

Quei nostalgici del paganesimo


Pur di negare quelle cristiane, gli epigoni "progressisti" del vecchio anticlericalismo si attaccano «Alle radici pagane dell’Europa». Questo è il titolo di un convegno che si terrà all’Università di Reggio Calabria, i cui contributi prevedibili spazieranno «dalle stragi degli albigesi e dei valdesi alle torture dell’Inquisizione cattolica, al rogo di Giordano Bruno e agli arresti di Galilei». Così ne parla un docente di quell’Università in una lettera cui Panorama (del 2 dicembre) riserva il posto d’onore. Da quel mondo morto e sepolto e ignorando Medioevo e Rinascimento, cioè i secoli in cui il cristianesimo ha prodotto i più grandi frutti dell’arte, della filosofia, della letteratura e della fede, la lettera salta direttamente all’Illuminismo, che, nonostante la Dea Ragione (e il Terrore), ha pescato nel cristianesimo assai più (vedi "libertè, égalité, fraternité") che nel paganesimo. E dimentica l’Europa pagana del monte Taigeto a Sparta, della Grecia in cui pedofilia, aborto, infanticidio, abbandono ed esposizione dei neonati erano considerati atti privati e ad Atene Solone garantiva le prostitute di Stato. Dimentica la Roma imperialista che inventò il colonialismo e che sanciva lo jus vitæ ac necis (diritto di vita e di morte) del bonus paterfamilias sui figli, mettendogli a disposizione la Rupe Tarpea per le uccisioni e le rive del Tevere e il Foro Olimpico per gli abbandoni e dove il massimo divertimento erano i lupanari e gli spettacoli popolari dei gladiatori e del pasto delle fiere a base di cristiani alla salute del divo Cesare. Salvo che Panorama e il suo nostalgico lettore non cerchino nel paganesimo le radici della moderna tratta delle schiave extracomunitarie, dell’aborto di Stato, della vivisezione sugli embrioni, del relativismo morale...
Controstampa a cura di P. G. Liverani
06 Dicembre 2004

No comments: