Tuesday, April 05, 2005

De Marco a proposito delle critiche di Hans Kung al Papa

Come nella società civile, anche nella Chiesa le stagioni rivoluzionarie che usano le parole come proiettili (celebre formula di John Pocock) si pagano, col tempo, in termini di ottundimento non meno dei sensi spirituali che dell’intelletto. Questa è la chiave dei nostri attuali limiti; non la straordinaria presenza di un vertice carismatico che anzi, immeritato dono, li compensa soprannaturalmente e ci permette (ci ha permesso) di riprendere coscienza di noi stessi. La sofferenza creatrice di papa Wojtyla non ha davvero bisogno della “compassione” di Hans Küng.
http://www.chiesa.espressonline.it/dettaglio.jsp?id=26162

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