Wednesday, July 02, 2008

Paolo e il Gesu storico/risorto

Paolo non racconta nulla del Gesù terreno, ma solo del Crocifisso risorto. La cristologia di Paolo è tutta centrata sull’evento pasquale, sulla doppia faccia dell’evento pasquale, la croce e la risurrezione, dove lui ha percepito questa cosa dirompente, dicevo, che va al di là dei confini d’Israele. D’altronde, è diventata poi tradizionale anche degli scritti giudeo-cristiani non paolini la coscienza che Gesù è venuto ad abolire i sacrifici. Se è venuto ad abolire i sacrifici, vuol dire che la sua identità va al di là delle liturgie templari, è qualcosa che sta al di fuori della categoria del sacro, è aperta al profano – usiamo questa categoria –; e il profano si trova dappertutto, profano è soprattutto ciò che è fuori di Israele come popolo santo (quello che “gli altri” non sono). Ma è proprio per quegli “altri” che Paolo ha percepito la destinazione dell’evento pasquale.

Romano Penna, 30 giorni, maggio 2008

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