Monday, December 11, 2017

Buddismo

"Cio' che esiste al di la' di ogni esistente finito concettualmente afferrabile, cioe' il nirvana, puo' venir definito in quanto e' l'autentico non piu' come essere, ma come 'nulla' ad esso contrapposto, dove per' questo nulla, 'trovato' dal cercatore come l'autentico, deve a sua volta smascherare l'inautentico, cioe' il mondo finito e perituro, con tutta la moltitudine dei suoi soggetti, lo deve denunciare come il 'nullitario' (Nichtige), illusorio, come maya (幻). Mentre in altre forme del buddismo (hinayana) l'Uno (neoplatonico), in oriente il nirvana, era ancora il contenuto appetibile di un'esperienza di unita', mediante cui si pensava di sfuggire al circolo delle rinascite, al samsara, il buddismo zen radicalizza la nullificazione in 'nulla assoluto' (H. Waldenfels, Absolute Nichts, Herder 1976), in cui viene 'superata l'opposizione tra aldila' e aldiqua' (ivi. p. 129). Samsara e nirvana, nonostante la loro penultima opposizione, sono diventati cosi' identici nell'ultima decisione, il che francamente presuppone una certa esperibilita' di questa 'identita' dell'identita' e della non identita' (per parlare con Hegel), e presso Nishitani viene anche poi confermato nel principio fondamentale: 'L'unica reale realta' e' la pura esperienza' (Citato in H. Waldenfels [a cura], Begegnung mit dem Zen-Buddhismus, Dusseldorf 1980, p. 71). (...) Il fondamento della nostra esistenza e' il nulla, cioe' sunyata... Questo e' profondo abbastanza per abbracciare Dio stesso, l'"oggetto" dell'unione mistica come pure l'oggetto della fede. Giacche' sunyata non e' il nulla da cui Dio ha creato ogni cosa, ma e' il nulla da cui Dio stesso e' emerso" (Masao Abe, cit. in Waldenfels, Absolute Nichts, p. 114).
   Questa reciproca doppia nientificazione nello zen e' presumibilmente l'allontanamento piu' lontano possibile da quanto intende la ricerca dell'uomo biblico. Nell'Oriente la ricerca del Dio vivente diventa una tecnica per cercare qualcosa che e' al di la' di ogni ricerca. Nella 'grande illuminazione' la verita' e', come esperienza, realta' presente; il nulla e' stato trovato, non e' necessario cercare piu' oltre.
 (...)
[L]'uomo che, scontento di un cercare che non arriva mai, o si ripara dentro un sistema (anche lo zen lo e') o in un agnosticismo rassegnato, che si distende in negazioni e negazioni, mentre si e' gia rinunciato alla ricerca. Questa teologia negativa primaria rappresenta il bastione piu' forte contro il cristianesimo."

(H. U. von Balthasar, Verita' di Dio. TeoLOGICA vol. 2, Milano 1990, p. 77-81)

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