Saturday, May 19, 2007

«teorema Böckenförde»

La formalizzazione del nesso necessario tra cultura e religione aiuterebbe a disporre uno sfondo teorico per chiarire il senso del cosiddetto «teorema Böckenförde»: «Lo stato liberale, secolarizzato, vive di presupposti che esso di per sé non può garantire. Questo è il grande rischio che per amore della libertà lo stato deve affrontare». Il teorema genera un paradosso: «Come stato liberale, esso da una parte può sussistere solo se la libertà che concede ai suoi cittadini si regola a partire dall'interno, dalla sostanza morale del singolo e dall'omogeneità della società. D'altre parte, esso non può cercare di garantire queste forze regolatrici interne da solo, ossia con i mezzi della costrizione giuridica e del comando autoritario, senza perciò rinunciare alla sua natura liberale e - sul piano secolarizzato - ricadere in quella stessa pretesa di totalità dalla quale è uscito con le guerre di religione»: E.-W. Böckenförde, «La nascita dello stato come processo di secolarizzazione» (1967), in Id., Diritto e secolarizzazione. Dallo stato moderno all'Europa unita, Laterza, Roma-Bari 2007, 33-54, qui 53; cf. anche Regno-att. 20,2006,689ss. Il teorema e il paradosso sono stati messi al centro del molto citato confronto intervenuto a Monaco nel 2004 tra il card. J. Ratzinger e il filosofo J. Habermas; cf. J. Habermas - J. Ratzinger, Ragione e fede in dialogo, Marsilio, Venezia 2005.
G. Angelini, Il ripensamento dell'antropologia: la legge naturale, Regno-att. n.6, 2007, p.197

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