Thursday, September 30, 2010

Cristianesimo e civilta' giuridica europea

Verita' e storicita' non necessariamente si escludono l'una con l'altra, ma, al contrario, continuamente si richiamano, perche' una Verita' astorica non toccherebbe gli uomini, che sono al contrario storici, mentre gli uomini a loro volta, cercano di non rimanere nel caos e nella violenza, ma di interpretare i fatti per trovare in essi una ragione, un bene e un male, un giusto e un ingiusto come l'intera storia della filosofia del diritto dimostra. L'Autore (N. IRTI, La tenaglia. In difesa dell'ideologia politica, Roma-Bari, Laterza, 2008) non ci conduce alla ( necessita' di una) Rivelazione, ma osserva molto pertinentemente che le tecniche non possono giustificare i fini che si pongono, e che dunque la giustificazione razionale di essi deve essere trovata altrove.
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Il principio di lettura, se vogliamo la chiave ordinatrice, la password di questo criptato file che e' l'esistenza, non puo' appartenere soltanto all'esistenza stessa, proprio per la necessita' che cosi' avrebbe di essere spiegato di nuovo: e questo non e' un gioco di parole, ma un'esigenza logica.
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La nostra ragione e' come una ragnatela: essa tesse i percorsi sinuosi delle logiche umane, disegnando cosi' reti nelle quali "intrappolare" le cose della vita, per comprendere il loro posto, il loro significato nell'insieme. Ma, proprio come una ragnatela si appoggia su punti ad essa esterni per reggersi, cosi' i nostri ragionamenti richiedono di poggiarsi su punti-forza esterni ad essi: essi si chiamano principi, e sono appunto gli inizi del nostro ragionare, proprio come gli assiomi della geometria, che non sono dimostrati, ma rendono possibile ogni dimostrazione. E "assioma" [gr: AXIOMA] significa letteralmente "degno di fede", di affidamento, di fiducia: esso e' un salto nel buio, una proposizione a cui aderiamo senza dimostrarla. (...) Sara' poi la congruita' o meno dei ragionamenti a partire da essi, e cioe' la loro rispondenza alla realta', a verificare. o a falsificare, i ragionamenti stessi. Infatti la nostra ragione non e' misura delle cose, ma al contrario le cose misurano la verita' o falsita' dei nostri ragionamenti (Cfr. Summa Theol., I-II, q.91, a. 3: Non ratio est mensura rerum, sed potius e converso.)


Quaderno N°3740 del 15/04/2006 - (Civ. Catt. II 105-208 )
Articolo
IL CRISTIANESIMO E LA CIVILTÀ GIURIDICA EUROPEA
Ottavio De Bertolis S.I.
Molti aspetti della cultura giuridica occidentale derivano dalle concezioni presenti nel diritto canonico: il rifiuto della sacralità del potere umano, e quindi la distinzione tra sfera religiosa e sfera politica; il concetto di persona come soggetto di relazione, che ha la sua radice nella Trinità; l’uguale dignità, e quindi la libertà di tutti a livello di individui e di popoli, per la presenza in ciascuno dello stesso Spirito di Cristo. In ogni caso il dato di fede non impone norme al legislatore civile, ma propone valori. L’Autore è professore nella Facoltà di diritto canonico della Pont. Università Gregoriana (Roma).

© Civiltà Cattolica pag.145-156

Proprio il problema della competenza delle competenze, ossia l'inevitabile storico dissidio tra potere secolare e spirituale, e' cio' che dimostra che "il nostro specifico ordinamento occidentale liberal-democratico e cresciuto in simbiosi e dialettica con uno specifico ordinamento morale" (P. PRODI, Una storia della giustizia, Bologna, Il Mulino, 1998, 463).
Qui stanno le radici della de-magnificazione del potere e dello sviluppo successivo delle liberta' costituzionali, Il che significa che per la sopravvivenza della nostra civilta' occidentale liberale e costituzionale e' necessario che la querelle sulla competenza delle competenze rimanga come tale: se infatto ci limitiamo "alla giustizia come ordinamento positivo e' la stessa civilta' liberale a soccombere" (p. 482).

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Truth 'and historicity' are not necessarily mutually exclusive with each other, but on the contrary, continually refer to each other, because a non-historical truth would not touch human beings, who are otherwise historical beings, while men in turn, try not to get into chaos and violence, but to interpret the facts to find reason in them, both good and evil, justice and injustice as the whole history of philosophy of law shows. The author (IRTI N., La tenaglia. In difesa dell'ideologia politica, Roma-Bari, Laterza, 2008 ) does not lead us to (the necessity of a) Revelation, but notes very pertinently that the techniques can not justify the ends posed, and therefore the rationale for them must be found elsewhere.
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The principle of reading, if you want the ordering key, the password of this encrypted file and that is existence, can not' belong only to the same existence, because then that would have to be explained again, and this is not 'a play on words, but a requirement of logic.
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Our reason is like a spider web: it weaves the winding paths of human logic, drawing so many networks in which "trap" the things in life, to understand their place, their meaning across. But, just like a spider web is supported by external stand point to it, so our reasonings require to be based on points-force external to them: they are called principles, and are just the beginning of our thinking, just as the axioms of geometry, which are not proven, but make possible every demonstration. And "axiom" [gr: Axiom] literally means "worthy of faith, reliance, trust: it is a leap in the dark, a proposition to which we adhere without proof. (...) Then fairness or otherwise of the reasonings from them, and that means 'their correspondence to reality', what will verify or lalsify the argument itself. In fact, our reason is not 'measure of things, but otherwise things measure the truth or falsity of our reason (cf. Summa Theol., I-II, q.91, a. 3: Non ratio est mensura rerum , sed potius e converso.)


Quaderno No. 3740 of 15/04/2006 - (Civ. Catt. II 105-208)
Article
CHRISTIANITY AND CIVILIZATION OF EUROPEAN LAW
Ottavio De Bertolis S.I.
Many aspects of Western legal culture derived from the concepts in the canon law: the rejection of the sacredness of human power, and thus the distinction between the religious sphere and political sphere, the concept of a person as a subject of the relation, which has its roots in the Trinity; the equal dignity, and therefore the freedom of everyone at the level of individuals and peoples, because of the presence in each of the same Spirit of Christ. In any case, the content of faith does not impose rules on civil law, but suggests values. The author is a professor in the Faculty of Canon Law of the Pont. Gregorian University (Rome).

© Catholic Civilization pag.145-156

It is exactly the question of competence of competences, that is the inevitable historic split between secular and spiritual power, that shows that "our particular Western liberal-democratic order and raised in symbiosis and dialectic with a specific moral order" (P . PRODI, A story of justice, Bologna, Il Mulino, 1998, 463).
Here are the roots of the de-magnification of power and the subsequent development of constitutional freedom which means that for the survival of our Western liberal constitutional civilization it is required that the controversy concerning the powers of powers remain as such because, when the we simply limit ourselves to "positive law and justice" 'liberal civilization itself' will succumb" (p. 482).

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