Wednesday, March 22, 2017

Contra missionarios ignorantes

A proposito della possibilità  degli istituti missionari di uscire dalla crisi.


Sembra impossibile che gli istituti missionari possano uscire dalla cattività babilonese in cui stati cacciati nel post concilio.

  1. perché è finita l'era coloniale e gli istituti missionari erano legati ai poteri coloniali.
  2. Il concilio Vaticano II ha dato una valutazione positiva delle religioni non cristiane, per cui la predicazione del Vangelo e il battesimo non sono più strettamente necessari per la salvezza.
  3. Il concetto di missione è stato allargato a tutti i battezzati, per cui non può più essere appannaggio esclusivo di nessuna entità ecclesiale.


Sed contra. San Guido Maria Conforti ha fondato un istituto missionario nel bel mezzo della epoca coloniale, era un vescovo diocesano e credeva nella assoluta necessità della predicazione e del battesimo in ordine alla salvezza.


Rispondo dicendo che San Guido non era uno sprovveduto ne' politicamente (vedi come ha trattato la Questione Romana), ne' culturalmente, ne in campo teologico.

La valutazione che il Conforti dava del fenomeno colonialista come si evince dagli scritti, era basata sul buon senso e su una sana ermeneutica biblica. Ora, i cosiddetti "post colonial studies" del nostro tempo si basano pochissimo sul buon senso e quasi per niente sul pensiero biblico. Ci sono ampi motivi per credere che il Conforti abbia fondato il suo istituto a ragion veduta e desta meraviglia che certi suoi figli si attardino da decenni a piangere sul latte versato. I cultori del pensiero postcoloniale non perdono occasione per screditare la chiesa cattolica, perfino i giapponesi. Il Giappone, nazione che in pochi definirebbero cristiana, è stato potenza coloniale di primo ordine. Questo fatto la direbbe lunga sul supposto legame tra fenomeno coloniale e religione cristiana. Purtroppo alcuni, per farsi vedere "politically correct" non prendono in considerazione i fatti. Se si vuole uscire dalla crisi ci vuole prima di tutto una sana conversione intellettuale (B. Lonergan).


Il Conforti era un provetto e impenitente tomista per cui non si sarebbe fatto turlupinare dalle fumisterie di un Karl Rahner, tanto meno da un Heidegger o da un Levinas. Chi vuole controllare veda come il Conforti ha trattato il problema del Modernismo. Se fosse vissuto nel nostro tempo io sono convinto che non avrebbe abbandonato la philosophia perennis e in campo teologico sarebbe più vicino a un Ratzinger che a Rahner. Per quanto riguarda il ruolo degli istituti missionari proporrebbe ai suoi figli la Evangelii nuntiandi, ma anche la Redemptoris missio e la Dominus Iesus. Purtroppo nel post concilio gli istituti missionari sembra che si siano alleati per boicottare il Magistero autentico e per seguire un "magistero parallelo" (vedi il "concilio parallelo" di cui ha parlato Benedetto XVI). Se si vuole uscire dalla crisi ci vuole una conversione oltre che intellettuale anche morale e religiosa. Il predicatore della casa pontificia ha detto in una predica che molte congregazioni religiose hanno speso denaro ed energie a non finire per far canonizzare i loro fondatori, ma quasi niente per santificare i membri dell'istituto. Sembra detto apposta per gli istituti missionari italiani. Povero San Guido, dopo che lo hanno fatto fuori adesso gli fanno il monumento. Guai a voi direbbe Matteo al capitolo 23.


Il precursore delle missioni moderne (e anche del concilio a mio parere) è stato Matteo Ricci. Difficile pensare che potesse essere un gruppo di laici come nel caso della Corea, che appunto hanno usato le opere del Ricci. Oppure una conferenza episcopale. Ci vuole una vocazione particolare come quella della Regina apostolorum, o dell' apostolo delle genti, o di un Saverio, che sicuramente non ha fatto un Capitolo o una assemblea, o un incontro comunitario, per vedere se accettare la propria vocazione o per decidere cosa dire agli ateniesi o ai tessalocinesi.


Chi è che ha il coraggio di sostenere che Matteo Ricci era la longa manus dei poteri coloniali? Solo un ignorante abissale. Certo anche lui come il Saverio hanno viaggiato sulle navi portoghesi, ma possibile che non si riesca a fare delle semplicissime distinzioni? Basterebbe leggere le lettere. E allora perché le opere del Ricci non entrano nel curriculum di formazione dei missionari e nella biblioteca di certe case saveriane non ci sono per niente, neanche in una traduzione recente? Ai posteri l'ardua sentenza!Possibile che non ci sia vita dopo Rahner? Qualcuno si lamentava perché non voleva morire democristiano. Che i Saveriani siano condannati a morire rahneriani? Ci sarà ancora fede quando il Signore ritornerà a giudicare il mondo? 






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