Saturday, December 17, 2022

Osservatore Romano 16 dic 2022

La seconda parola è umiltà, che viene dal latino, humus. Quindi, essere umili «è sentirsi come un campo ara- to, pronti ad accogliere i semi di bel- lezza e conoscenza che tutti mi posso- no donare». In questo senso, da un «bambino a un anziano, da una casa- linga a un filosofo, se torno ad essere terra, posso davvero imparare da chiunque». Cristicchi ha detto di ap- prezzare l'umiltà di «chi vive in di- sparte, di chi non insegue il consenso, e non vuole emergere a tutti i costi»: di quei "santi silenziosi", cioè dei per- fetti "signor nessuno", che «si occu- pano della loro piccolissima porzione di mondo, senza chiedere applausi o medaglie al valore». Perché, ha fatto notare, «è molto meglio un anonimo perbene, che un mediocre di succes- so»; l'umiltà dell'albero, che regala «l'ossigeno, i frutti, la legna, l'ombra, senza chiedere niente in cambio». E allora, essere umile significa dire "gra- zie", anche «a un albero qualsiasi».


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