Wednesday, May 21, 2008

Musica

«Il cristianesimo ha introdotto la di­gnità del canto dell’uomo, di quel
logos che quando incontra la musica assume una valenza responsoriale, non intesa come ripetizione vuota, ma come risposta perché l’uomo non è un riflesso di voci di­vine, ma ha una sua soggettività che in­terloquisce con una voce che viene dal­l’anima, una voce che non sempre si può rendere a paro­le, ma che trova e­spressione nella musica. Un enorme passo avanti perché ha fatto sì che in Oc­cidente, grazie alla cultura cristiana, la musica non venisse ad assumere solo un carattere ripetitivo, di tradizione, ma diventasse una ri-creazione che viaggia di pari passo con la storia, con ciò che avviene nelle diverse e­poche ».

P. Sequeri Avvenire 21 maggio 2008

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