Thursday, May 07, 2009

La pace in Tommaso

Fabrizio Truini
LA PACE IN TOMMASO D’AQUINO
528 pp., Città Nuova, euro 34


Nell’intera opera di Tommaso d’Aquino ci sono 985 passi dedicati al temadella pace. La prospettiva di Tommaso sulla pace è diversa da quella contemporanea: se oggi ci si è ormai abituati a mettere guerra e pace sullo stesso piano, Tommaso invece pone la pace a fianco della carità come suo effetto principale, per cui se la grazia è il primo bene, la paceè il bene finale; la grazia quindi serve affinché gli uomini trovino la forza per respingere ogni violenza e diventino costruttori di pace perché tutto tende, converge verso la pace. La sua grandezza, secondo Truini, è nella sua visione simbolica, nel cercare l’unità che regge tutte lecose, verso cui tutte le cose tendono. L’autoresi sofferma, ad esempio, sul concetto di persona. Erano i tempi del neo-agostinismo politico, per cui il metodo aristotelico era avversato, anche da personalità del calibro di Bonaventura, e così ancheil termine “persona” era proibito perché assente nella Scrittura. Tommaso, riporta Truini, proprio citando il Vangelo (“chi non è contro di noi è con noi”), rivendica il fatto di poter usare parole nuove, a condizioneche non siano in contrasto con il messaggio cristiano. Contro la vulgata delteologo della “guerra giusta”, Truini risponde con la definizione di Tommaso“profeta di pace” e in questo si affida, citandoli, anche al magistero di due Papi: Paolo VI che parla proprio dell’intuitoprofetico di Tommaso “il quale è riuscito a conciliare la secolarità del mondo con la radicalità del Vangelo”, espressione riportataanche da Giovanni Paolo II nella Fides et ratio. Ma la teologia di Tommasoè profetica e precorritrice anche per il pontificato di un Papa come quello attuale, “devoto” ad Agostino: la famosa lezionedi Ratisbona e in filigrana buona partedel magistero di Benedetto XVI può esserevisto alla luce di queste due citazioni che Truini fa dalle due opere più famosedell’Aquinate: “Gentili e ebrei in nessun modo vanno costretti alla fede – anzi vanno tollerati i loro riti – perché credere spetta solo alla libera volontà” (dalla Summa Theologiae), e “Mentre possiamo discutere con gli ebrei grazie al Vecchio Testamento, e con gli eretici grazie al Nuovo, la cui autorità entrambi accogliamo, quando discutiamo con musulmani o pagani, che non riconoscono l’autorità di una Sacra Scrittura, grazie alla quale possonoessere convinti, è necessario ricorrere alla ragione naturale, alla quale tutti sono costretti ad assentire” (Summa contra Gentiles). Così il Tommaso di Truini evita il doppio errore della “guerra giusta” e del pacifismo. (da: Il foglio 7 maggio 2009)

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