Sunday, May 24, 2009

Sequeri sul Foglio e Levinas

Come dire: noi cristiani siamo anacronistici e tra di noi lo ammettiamo pure, mentre purtroppo gli altri sono evoluti e dobbiamo escogitare qualche trucco per agganciarli. Se il cristianesimo e' ridotto a questo, il treno l’abbiamo gia perso. Adesso la battaglia nei nostri confronti non e piu tanto teorica e metafisica, ma e basata su questa convinzione: il cristianesimo, che magari e' anche rispettabile, comunque e' fuori dalla storia.
“La sollecitazione al cristianesimoaffinche diventasse contemporaneo viene da un’epoca in cui la meta del mondo occidentalizzato considera la religione una superstizione da estingueree l’altra meta un’eredita dei padri a cui pagare un pedaggio, fondamentalmente innocuo, per potersi dedicare al godimento piu sfrenato”. A chi dare retta?“Uno mi dice che sono un residuo di superstizione, l’altro che sono una devozione rassicurante per il momento della morte e intanto ci da dentro a piu nonposso. Con chi dovrei essere contemporaneo? Il cristiano disonora l’evangelo se suggerisce che la pratica della fede e' culturalmente e politicamente che garantisca l’apparato, l’ordine sociale.
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Nel Novecento, poi, il protocollocalvinista ha fatto breccia nel cattolicesimo che lo ha considerato una soluzione pratica: ordine naturale da una parte e ordine soprannaturale dall’altra.Solo che la natura del cristianesimo classico era corpacciosa, piena di passioni,affetti, invenzioni, questa natura moderna e un insieme di forze da regolare in vista della prosperita. Pace e ordine,insomma, che non a caso sono i luoghi comuni di una larga koine anche cattolica”. Che trova campo libero dopo il fatidico tramonto delle ideologie.“Magari ce ne sono ancora di occulte.Comunque, l’ideologia e finita come visione della societa animata da passioni ed e rimasta la burocratizzazione. Arriviamo completamente tramortiti dopo una vita in cui ci dicono quello che una volta riservavano ai colletti bianchi: ama il sistema e il sistema ti proteggera. Oggi ilprezzo della liberta individuale e il massimo alleggerimento ideologico unito alla massima disciplina sociale”.Eppure molti vedono proprio nella religione il trionfo del conformismo. “Il popolo di Dio e un gregge di pecore anomale: parlano, conoscono, si cercano,vengono cercate; la metafora evangelica e un’antifrasi. Prima o poi la nostra natura si ribella e si sfalda di fro-te all’apparato. Ci si appanna la mente,contano di piu per lo spirito”.
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Percio i cristiani devono andare cauti con la retoricadella solidarieta, del dialogo, dell’altro.“E’ il tallone di Achille di Levinas”.Ha nutrito schiere di pastori e fedeli.“Funziona cosi. Prima dico: tu seil’altro per me e hai diritto di chiedermi quello che vuoi; un attimo dopo mi metto al tuo posto e dico: adesso tocca a me, sono io l’altro per te. E ti frego, come in una partita a poker”. E’ la versione eticamente corretta del narcisismo: essere l’altro a turno. “Cosi si azzera l’idea di responsabilita. Questi ragazzini anaffettivi che uccidono i loro simili sono una versione del principio di alterita che lascia vuoto non solo me, ma anche l’altro.E se l’altro non ci sta, lo elimino. Cio che dobbiamo salvare della svolta moderna e il soggetto come principio di responsabilita,la dignita dei suoi atti. La retorica del dialogo e la proliferazione di identita indefinite sono funzionali all’apparato mentre gli affetti, le passioni religiose e civili sono sacrosante. Nonpossiamo farne a meno”.
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L’Ottocento romantico di Hegele Chateaubriand e la stagione progressista del ConcilioVaticanoII: due grandi occasioni mancate“Oggi il prezzo della liberta individuale e il massimo alleggerimento ideologico unito allamassima disciplina sociale”
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Il Foglio 23 maggio 2009

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