Thursday, October 19, 2006

Santita' nella citta'

Un santo può anche attraversare la città come Giona, ma perché mai un santo, chiamato a fuggire, combattere ed anche a partecipare della vittoria sul mondo dovrebbe impegnare le proprie energie in una qualsiasi impresa civile, di norma non fatta di gesti di carità come quelli del samaritano (cfr. Lc 10,30) pur a tutti comandati, ed impegnarsi come san Bernardino da Siena – per esempio – ad orientare e sostenere la riforma del mercato finanziario?
(...)
Il santo (il battezzato) è chiamato a fare quanto nelle sue possibilità per la città perché è amico delle donne e degli uomini e della loro libertà, consapevole che essi “possono volgersi al bene soltanto nella libertà” (Gaudium et spes, n. 17), libertà per cui il mondo – in quel senso preciso – è una minaccia e la città una tutela.

Luca Diotallevi
specialista in scienza della politica e sociologia della religione, insegna all'Università di Roma Tre

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