Thursday, October 29, 2009

Giappone pre-assiale e non-assiale

"Fin da almeno il settimo secolo, il Giappone e' stato profondamente influenzato
da idee buddiste e confuciane, cosi' come dalla civilta' indiana e in modo
particolare da quella cimese. E fin dal sedicesimo secolo il Giappone e' stato
inflenzato dal Cristianesimo e dalla civilta' occidentale. Ma di fronte a queste
religioni e civilta' i giapponesi non hanno rigettato le loro premesse da civilta'
pre-assiale; invece le hanno continuamente rivisitate senza abbandonarle. Le
influenze culturali dall'esterno sono state apprezzate e capite con intelligenza e
sensibilita', ma poi usate per rafforzare le premesse pre-assiali della societa'
giapponese invece di sostituirle. Siccome i giapponesi sono a conoscenza dei principi assiali, li hanno capiti
completamente, eppure li hanno rigettati, preferendo adattarli alla riformulazione
dello loro patrimonio arcaico e siccome lo hanno fatto con dinamismo e apertura al
cambiamento cosi' che non sono stati 'tradizionalisti' nel senso peggiorativo del
termine, Eisenstadt sostiene che dovrebbero essere chiamati non pre-assiali, ma
non-assiali. Tuttavia c'e' un senso in cui la civilta' giapponese puo' essere
definita pre-assiale. Le premesse sottostanti alla societa' giapponese, benche'
possano essere riformulate con grande sofisticazione, non possono essere
sostituite. Esse non sono, per cosi' dire, sul tavolo delle trattive quando si
tratta di una discussione su cambiamenti fondamentali. Quando nel mio saggio
"Valori e cambiamento sociale nel Giappone moderno" parlavo di 'ground bass' mi
riferivo a questo elemento pre-assiale nella cultura giapponese; e quando parlavo
di 'tradizione della trascendenza sommersa' mi riferivo alla presenza di
tradizioni assiali in Giappone - buddiste, confuciane, cristiane, marxiste - che
non sono mai riuscite a sostituire le premesse pre-assiali della cultura
giapponese. " (mia traduzione da: R. N. Bellah, Imagining Japan. The Japanese
Tradition and its Interpretations, University of California Press, 2003, p. 7.)

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