Saturday, February 08, 2014

Lonergan economista

La parte meno nota della riflessione del gesuita canadese
Lonergan economista


di MICHELE TOMASI
Il volume 21 dell'opera completa del gesuita Bernard Lonergan (1904-1984), Studi di economia. Primi saggi, pubblicato dall'editrice Città Nuova, è la prima traduzione italiana dei manoscritti di carattere economico che il teologo canadese ha composto negli anniQuaranta del ventesimo secolo.
Gli studiosi di Lonergan — che ha insegnato teologia dogmatica alla Gregoriana
per più di vent'anni — vanno riscoprendo ilruolo che la riflessione sull'economia ha
avuto durante tutta la sua attività accademica. Chi conosca Lonergan per i suoi contributi filosofici e teologici può rimanere stupito da queste pagine sull'economia, che presentano l'elaborazione di un modello di macroeconomia, una teoria economica di produzione, scambio e circolazione monetaria. Temi di solito lontani, dunque, dagli interessi e dai metodi della filosofia e della teologia ma, in questo caso, per nulla marginali nel percorso intellettuale lonerganiano e nemmeno frutto di un interesse passeggero e secondario. Di fronte ai problemi economici degli anni Trenta quando la depressione del 1929, prima grande crisi del capitalismo industriale, metteva a dura prova le conoscenze economiche che sembravano acquisite, ma che improvvisamente dimostravano di non riuscire più a fare presa su una realtà drammatica, Lonergan si applica a uno studio approfondito per tentare di comprendere la natura dell'economia e trovare una possibile via d'uscita dalla crisi. Ciò di cui egli sentiva il bisogno era una nuova e più fondata analisi della dinamica del sistema economico per poter proporre anche politiche economiche più efficaci.
A questo periodo, tra il 1940 e il 1944, risalgono i saggi che vengono offerti ora in traduzione italiana. For A New Political Economy (prima parte del presente volume) è il primo tentativo di Lonergan di affrontare la tematica economica in forma completa e sistematica. In esso troviamo il nucleo, il fondamento della sua analisi economica: l'analisi generale dei ritmi a cui pulsa la vita di ogni economia, la centralità della produzione rispetto a tutti gli altri ambiti, la distinzione tra i beni utilizzati per il consumo e quelli impiegati come fattori di produzione,
il collegamento tra cicli di produzione e circolazione monetaria in un'economia, la finalizzazione dell'economia al miglioramento del tenore di vita di tutti i membri di una popolazione.
Il testo non aveva del tutto soddisfatto l'autore, tanto che il suo lavoro continuò si-
no al 1944, anno in cui concluse la stesura di Circulation Analysis, riportato nella seconda parte del presente volume. Qui l'analisi si fa più precisa, con un maggior utilizzo dello strumento matematico e della formalizzazione logica, con minori rimandi alla situazione economica concreta e a esempi tratti dalla storia, ma con un maggiore sforzo di formalizzazione di un modello completo. Il destino di questo manoscritto ci spiega in parte perché il Lonergan "economista" rimase sconosciuto ai più. Lonergan cercò lettori qualificati per il suo lavoro in numerosi centri di ricerca, ma non incontrò nessun interesse o comprensione per la sua prospettiva di analisi. Decise quindi di mettere da parte i manoscritti e di abbandonare
gli studi economici.
Ciò non significa però che Lonergan abbia con questo abbandonato del tutto l'am-
bito dell'economia, come stanno a dimostrare i numerosi esempi tratti dalla vita economica e dalla sua interpretazione presenti nei suoi studi successivi, come anche il saggio tire dal saggio di Analisi della circolazione, nella speranza di una sua possibile ricezione. C'è da rimanere sinceramente stupiti dal suo livello di aggiornamento continuo in economia, come anche del fatto che un teologo e filosofo che soltanto pochi anni prima aveva portato a compimento il filone di
ricerca principale di quaranta anni di studi con il volume Method in Theology (traduzio-ne italiana Il Metodo in Teologia, Roma, Città Nuova, 2001), continui invece a seguire la letteratura macroeconomica dedicandosi alla lettura anche di saggi specialistici e scritti in maniera tecnica, oltre che a ponderosi volu-
mi di analisi culturale più qualitativa. A partire dal 1978, e fino alla morte (1984),
Lonergan tenne annualmente al Boston College il seminario Macroeconomics and Dialectic of History, per il quale il saggio del 1944, più volte rimaneggiato, costituiva uno dei testi di base.
I testi presentati testimoniano da un lato i multiformi interessi di Lonergan e la sua
capacità di penetrare in profondità la storia e la cultura del nostro tempo, e aggiungono dall'altro un tassello importante alla comprensione della sua opera complessiva.
Essi offrono anche uno sguardo sull'economia che vale la pena di conoscere e di studiare per se stesso, soprattutto nello stato di acuta crisi in cui versano le nostre economie. Anche se non facile da appropriare, scritta in linguaggio e con categorie d'analisi affatto originali, l'analisi economica di Bernard Lonergan suggerisce di percorrere vie inedite di ricerca. E indica la necessità e la fecondità di una nuova collaborazione tra economisti, filosofi e teologi, per comprendere la realtà e illuminare la natura dell'uomo e delle sue istituzioni per mezzo di una buona scienza economica, di un'adeguata filosofia e anche dei contenuti e degli ausili che provengono dalla Rivelazione e che, in ogni data cultura, sono mediati dalla teologia.

Osservatore Romano









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