Tuesday, December 27, 2022
Multi faith
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Sunday, December 18, 2022
Ti adoro mio Dio
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Saturday, December 17, 2022
Osservatore Romano 16 dic 2022
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Saturday, December 10, 2022
Teologia Dantesca Osservatore Romano
DI PAOLA DOLLORENZO
vanti alla Mente divina. Ciò è dimostrato dalla concretezza della loro opera. In Pier Damiani l'elogio dell'ascesi si accompagna all'invettiva contro la decadenza, ma anche alla riforma della Chiesa (fu consigliere di Niccolò II e Alessandro II). Benedetto si definisce: «e quel son io che su vi portai prima / lo nome di colui che 'terra addusse / la verità che tanto ci soblima» (XXII, 40- 42), quella evangelizzazione di terre ancora legate al culto di Apollo e la fondazione della Regola: «La regola mia / rimasa è per danno delle carte» (XXII, 74-75).
Tommaso e Bonventura, Pier Damiani e Benedetto definiscono le coordinate della teologia dantesca che è figlia dell'anelito ri- formatore del Medioevo (si pensi a Gioac- chino da Fiore), ma è assolutamente mo- derna per il ruolo assegnato all'umanesi- mo: «L'umanesimo di Dante (...) è basato sui principi, che la grazia non distrugge la natura, ma la risana e la corona, e che perso- na est nomen dignitatis. In Dante tutti i valori umani sono riconosciuti ed esaltati (...) mentre egli si sprofonda nel divino" (Paolo VI, Altissimi cantus, 7). Pertanto non stupisca che l'excessus mentis di Dante, davanti al trionfo di Cristo e della Vergine Maria, si verifichi dopo le invettive dei Santi: Arriva- to nell'ottavo Cielo, sotto la "sua" costella- zione dei Gemelli, chiede aiuto alle Stelle per affrontare il «passo forte» (XXII, 123). L'excessus è collegato al processo di forma- zione del fulmine: attraverso l'estrema ten- sionedell'espressivitàDantetoccaillimite della mente e dell'arte, avvalendosi di lumi- nose analogie. «Come foco di nube si dis- serra / per dilatarsi sì che non vi cape, e fuor di sua natura in giù s'atterra, / la mente mia(...) / fatta più grande, di sé stessa uscìo» (XXIIi, 40-44). Conseguentemente vede il trionfo di Cristo: «Quale ne' pleni- lunii sereni / Trivia ride tra le ninfe etterne / che dipingon lo ciel per tutti i seni, / vid'io sopra migliaia di lucerne / un sol che tutte quante l'accendea,/ (...) e per la viva luce trasparea / la lucente sustanza tanto chia- ra» (XXIII, 25-32) e insieme il Trionfo di Maria «il nome del bel fior ch'io sempre in- voco e mane e sera» (XXIII, 88), circondata dalla luce dell'Arcangelo Gabriele. La Ver- gine è la Rosa mystica, in cui fu incarnato il Verbo (Giovanni, I, 14); per Bernardo rosa... candida per virginitatem, rubicunda per charitatem. Per la liturgia i Sancti tui, Domine, florebunt sicut lilium et sicut odor balsami erunt ante te (Cantico dei Cantici, II, 1; VI, 3 Ecclesiaste XXXIX , 18-19; ii Corinzi II, 14-15). Essi cantano Regina coeli, l'antifona del periodo pasquale.
Nell'apoteosi del Cielo dei Gemelli si in- serisce il triangolo della santità evocato da Benedetto: «Pier cominciò sanz'oro e sa- n'argento, / e io (Benedetto) con orazione e con digiuno, / e Francesco umilmente il suo convento» (XXII, 88-90). Pietro sarà il protagonista dei canti successivi: «Quivi triunfa, sotto l'alto Filio / di Dio e di Ma- ria, di sua vittoria, e con l'antico e col novo concilio, / Colui che tien le chiavi di tal glo- ria» (XXIII, 136-139).
«A
Papa Francesco ci introducono all'intreccio dei significati teologici che connotano i canti XXI, XXII e XXIIi del Paradiso.
I Beni della Chiesa appartengono ai Po- veri, XXII, 82-83, poiché la povertà è nella genesi della Chiesa stessa, per volere di Cristo e del suo primo Vicario: Petrus autem dixit: Argentum et aurum non est mihi (Atti Ap. III, 6) Et ego dico tibi quia tu es Petrus, et super hanc pe- tram aedificabo ecclesiam meam (Matteo 16, 18). Dante è particolarmente sensibile alla que- stione della povertà delle Origini: «Venne Cefàs e venne il gran vasello / de lo Spirito Santo, magri e scalzi / prendendo il cibo da qualunque ostello» (XXI, 127-129), con esi- bito riferimento alle Scritture: Iesus dixit. Tu es Simon, filius Iona; tu vocaberis Cephas, quod in- terpretatur Petrus (Giovanni I, 42) e Vas electionis (Atti Apostoli. IX, 15 riferito a Paolo) e si inse- risce nel contesto teologico dei Cieli VI, VII e VIII, in cui si riconosce la progressione Aquila, segno dell'impero romano, simbo- lo del potere terreno — Croce di Cristo, ponte tra Cielo e Terra — Scala d'oro, sim- bolo biblico (Genesi, XVIII,12) proteso solo verso il Cielo, per indicare il graduale di- stacco di Dante dalla Terra, nell'avvicinarsi aDio:«dicolord'oroincheraggiotraluce / vid'io uno scaleo eretto in suso/, Tanto, che nol seguiva la mia luce xxi, 28-30 ; e no- stra scala (...) / onde così dal viso ti s'invo- la. / Infin là su la vide il patriarca/ Iacobbe porger la superna parte, quando li apparve d'angeli sì carca» (XXII, 68-72).
Nell'affrontare il tema quanto mai arduo della santità vissuta nell'ascesi e nel mistici- smo, Pier Damiani e Benedetto da Norcia, Dante approda all'archetipo della santità papale, «Colui che tien le chiavi di tal glo- ria» (XXIII, 139) Pietro e, indirettamente, la- scia trasparire il suo ideale di Prelato, uomo dedito alle pratiche ascetiche e alla sua mis- sione spirituale, sprezzante di onori e agi mondani. Dopo gli Spiriti militanti del cie- lo di Marte e gli Spiriti Giusti del cielo di Giove, occorre descrivere la santità "con- templativa" del cielo di Saturno, necessaria premessa al Trionfo di Cristo e della Vergi- ne Maria. Nella concezione dantesca la contemplazione/ascesi sono a un tempo premessa e guida all'attività apostolica e approdo estremo di una sofferta esperienza terrena, così Pier Damiani: «Lievemente passava caldi e geli / contento ne' pensier contemplativi» (XXI, 116-117). Ciò introdu- ce il Lettore all'esperienza dell'excessus men- tis: «S'io torni mai, lettore, a quel divoto / triunfo per lo quale io piango spesso / le mie peccata» (XXII, 106-108), fortemente legata alla spiritualità di Pier Damiani e Benedetto, in cui ascesi e misticismo porta- no il segno della razionalità teologica, non dell'annichilimento della mente umana da-
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Vita eterna
Dopo la venuta di Gesù «per il credente la mor- te non è più un atterraggio, ma un decollo!». Il messaggio rivoluzionario di speranza portato da Cristo con la sua incarnazione è stato rilan- ciato stamane dal cardinale Raniero Cantala- messa durante la seconda predica di Avvento te- nuta nell'Aula Paolo VI alla presenza di Papa Francesco.
Il predicatore della Casa pontificia sta appro- fondendo quest'anno le virtù teologali, soffer- mandosi oggi sulla speranza. Per rendersi conto della novità assoluta recata da Cristo su questo tema — è stata la premessa del porporato cap- puccino — occorre «collocare la rivelazione evangelica sullo sfondo delle credenze antiche sull'aldilà», a proposito delle quali l'Antico Te- stamento non aveva risposte. Soltanto «verso la fine si ha qualche affermazione. Prima — ha chiarito — la credenza d'Israele non differiva da quella dei popoli vicini. La morte pone fine per sempre alla vita; si finisce tutti, buoni e cattivi, in una specie di "fossa comune"». Israele però si
«distingue» — ha aggiunto Cantalamessa — p er- ché «ha continuato a credere nella bontà e nel- l'amore del suo Dio» e verso la fine dell'Antico Testamento giunge a maturazione il convinci- mento che la «sopravvivenza consiste nella ri- surrezione — corpo e anima — dalla morte (Dan 12, 2-3; 2 Macc 7, 9)». Però è soprattutto con Ge- sù che questa certezza, «dopo averla annunciata in parabole e detti», si realizza nella sua perso- na. In proposito il cardinale cappuccino ha cita- to la regina d'Inghilterra Elisabetta II, che nel suo rito funebre ha voluto fosse proclamato il noto passo di Paolo ai Corinzi (1 Cor 15, 54-57), con la frase «Dov'è, o morte, il tuo pungiglio- ne?».
Il predicatore ha quindi osservato come man- chino «le categorie necessarie per rappresentar- ci in cosa consista» la vita eterna con Dio; men- tre ad «alcuni mistici è stato dato di sperimenta- re qualche goccia dell'oceano infinito di gioia che Dio tiene preparato per i suoi». Dopodiché, ha esortato alla riflessione sull'«oggi della no- stra vita». E in proposito ha individuato «una cosa comune a tutti»: ovvero «l'anelito a vivere "bene"». Per Cantalamessa, infatti, «vivere "sempre" non si oppone al vivere "bene". La
speranza della vita eterna è ciò che rende bella, o accettabile, anche» quella «presente. Tutti ab- biamo la nostra parte di croce. Ma una cosa è soffrire senza sapere a che scopo, e un'altra sof- frire sapendo che "le sofferenze del tempo pre- sente non sono paragonabili alla gloria futura" (Rom 8, 18)». Da qui l'esortazione a rendere ra- gione della speranza teologale, la quale ha an- che «un ruolo importante da svolgere nei con- fronti dell'evangelizzazione» e «nel cammino personale di santificazione» cristiana.
Riguardo al primo aspetto il cardinale ha pre- so spunto dalla constatazione che il «rapido dif- fondersi del cristianesimo» fu dovuto in origine all'annuncio «di una vita dopo la morte». Per tale motivo «oggi abbiamo bisogno di una rige- nerazione della speranza, se vogliamo intra- prendere una nuova evangelizzazione. Gli uo- mini vanno dove si respira aria di speranza e fuggono dove non» ne «avvertono la presen- za». Essa «dà il coraggio ai giovani di formarsi una famiglia o di seguire una vocazione religio-
sa e sacerdotale, li tiene lontani da cedi- menti alla disperazione». Con un van- taggio rispetto al passato: quello di non dover più difenderla «dagli attacchi esterni; possiamo quindi proclamarla, offrirla e irradiarla nel mondo», dopo che — ha detto a titolo di esempio — da oltre un secolo a questa parte essa è stata l'obiettivo della critica di gente come Feuerbach, Marx e Nietzsche. Ora, in- vece, «la situazione è cambiata» e la speranza non è più da giustificare «filo- soficamente e teologicamente», ma da annunciare, mostrare e donare «a un mondo che sprofonda in un pessimismo
e nichilismo che è il vero "buco nero" dell'uni- verso». Da qui l'invito a «riprendere il moto di speranza avviato dal concilio» Vaticano II, a «parlare di "gioia e speranza" (Gaudium et spes)» senza timore di sembrare ingenui.
In seconda battuta, inoltre, la speranza aiuta nel cammino personale di santificazione, ha detto ancora il predicatore, visto che «essa divie- ne il principio del progresso spirituale. Permette di scoprire nuove "possibilità di bene". Non la- scia che ci si adagi nella tiepidezza e nell'accidia. E anche quando la situazione dovesse diventare dura, tale da sembrare che non c'è nulla da fare, ecco che la speranza addita ancora un compito: sopportare non perdere la pazienza, unendoti a Cristo sulla croce». Di conseguenza, ha conclu- so, «il Natale può essere l'occasione per un sus- sulto di speranza» alla scuola di due grandi poe- ti delle virtù teologali: Charles Péguy, il quale ha descritto fede, speranza e carità come tre so- relle, due grandi e una piccina, di cui si pensa che sono le prime due a trascinare la terza, sba- gliando «perché se viene a mancare la speranza, tutto si ferma». E poi Dante Alighieri, il quale descrive Maria come «colei che quaggiù "intra i mortali", è "di speranza fontana vivace"».
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Wednesday, November 30, 2022
Tuesday, November 29, 2022
Homiletic and pastoral review
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Francesco ai Generali dei religiosity
Auspico che il servizio dell'autorità venga esercitato sempre in stile sinodale, rispettando il diritto proprio e le mediazioni che esso prevede, per evitare sia l'autoritarismo, sia i privilegi, sia il "lasciar fare"; favorendo un clima di ascolto, di rispetto per l'altro, di dialogo, di partecipazione e di condivisione. I consacrati, con la loro testimonianza, possono apportare molto alla Chiesa in questo processo di sinodalità che stiamo vivendo. Purché voi siate i primi a viverla: a camminare insieme, ad ascoltarvi, a valorizzare la varietà dei doni, ad essere comunità accoglienti.
In questa prospettiva, rientrano anche i percorsi di valutazione di idoneità e attitudine, perché possa avvenire nel modo migliore un rinnovamento generazionale alla guida degli istituti. Senza improvvisazioni. Infatti, la comprensione dei problemi attuali, spesso inediti e complessi, comporta un'adeguata formazione, altrimenti non si sa bene dove andare e si "naviga a vista". Inoltre, una riorganizzazione o riconfigurazione dell'istituto va fatta sempre nella salvaguardia della comunione, per non ridurre tutto ad accorpamenti di circoscrizioni, che poi possono risultare non facilmente gestibili o motivo di contrasti. Al riguardo, è importante che i superiori stiano attenti a evitare che qualche persona non sia ben occupata, perché questo, oltre a danneggiare i soggetti, genera tensioni nella comunità.
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San Gregorio Magno citato da Alfonso de Liguori apparecchio
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Monday, November 28, 2022
Thursday, November 24, 2022
Wednesday, November 16, 2022
Wife in Japanese 2
Lived in Japan (1942–1995)Author has 2K answers and 15.7M answer views4y
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What's the difference between 家内 and 妻 in Japanese?
私(わたし)の妻(つま)"watashi no tsuma" Equivalent to "my wife." Most formal and suitable expression in court or TV interview.
うちの奥(おく)さん "uchi no oku-san" Humorous and respectful. Not suitable for public speech.
うちの嫁(よめ)さん "uchi no yomé-san" 嫁(よめ)means "bride." This expression will be heard in honeymoon period of the couple.
うちのカミさん "uchi no kami-san" Ditto.
うちの家内(かない)"uchi no kanai" Standard expression in conversation with friends and coworkers. This is the sample of Japanese humbleness.
うちのかあちゃん "uchi no ka'a-chan" When we have children, husband and his wife call each other お父(とう)ちゃん "o-toh-chan" and お母(かあ)ちゃん "o-ka'a-chan" or "mama" and "papa" respectively because of training their children. うちのかあちゃん is an unpretentious expression for ordinary people.
うちの女房(にょうぼう)"uchi no nyohboh" This might be the opposite word of "my hubby" in English. No respect but friendly.
I'll add their counterpart expressions:
私(わたし)の夫(おっと)"watashi no otto" Equivalent to "my husband." Most formal. This is suitable expression in court or TV interview.
うちの旦那様(だんなさま) "uchi no dan'na-sama" Humorous and respectful. Not suitable for public speech. 旦那 originally means "boss" or "master," but it's just an informal expression of "my husband" here.
うちの旦那 "uchi no dan'na" Standard expression in conversation with friends and coworkers. Informal.
うちの亭主(ていしゅ)"uchi no téishu" equivalent to "my hubby" in English. No respect but friendly.
うちの宿六(やどろく)"uchi no yadoroku" An expression which has a feeling of disdain or ridicule. The origin of the word: A husband who behaves like a guest at an inn because he comes back home and goes to bed six days in a week. 宿 means "inn" and 六 means "six."
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Wife in Japanese
Timothy Powell
Knows Japanese4y
They all mean wife.
奥さん is a polite form and should only ever be used to refer to another's wife and not your own.
妻 is what I would say is the dictionary standard noun for wife. Most neutral and polite way to refer to your own wife, or to yourself being a wife.
家内 and カミさん more old fashion/colloquial.
家内 means literally "inside the house" as in that's where a wife should be, so not a very modern term. Interestingly, 奥 means a place deep inside a house, I.e. the kitchen in a traditional Japanese house.
嫁 can mean wife, or bride. It can be used in the phrase 嫁に行った "went to be a wife", and often describes a situation where the husband and wife live with the husband's parents.
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Eiji Takano(高野 英二)
Lived in Japan (1942–1995)Author has 2K answers and 15.7M answer views4y
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What's the difference between 家内 and 妻 in Japanese?
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Saturday, November 12, 2022
Friday, November 11, 2022
The Jesuits: What Went Wrong
https://www.thecatholicthing.org/2022/11/10/the-jesuits-what-went-wrong/
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Monday, November 07, 2022
Argentina
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Sunday, November 06, 2022
実態について
実体(substantia)について (第2巻第46章を参照)基体
① (名称や外形に対する)正体。本体。実質。内容。「~がつかめない」「~のない理論」
② 〔哲学〕(ousia(ギリシア)・substantia(ラテン)・substance(イギリス))変化する諸性質の根底にある持続的な担い手と考えられるもの。それ自身によって存在するもの。世界ないし事物の実体は古来哲学の重要問題とされ、殊にギリシア哲学・スコラ哲学・デカルト・スピノザにおいて中心的役割を演じた。カントは実体を現象認識のためのカテゴリーに過ぎないと考えたが、現在では、実体ではなく関係を事物の根底に捉える考え方が盛んになっている。(広辞苑、第5版、1998年)
日本において、この哲学用語は使われ始めたのは明治時代、おそらく西周(にしあまね、1829年‐1897年)からであると思われる。飯田隆(いいだ・たかし)氏(「西洋近代音楽の受容との比較からみた近代日本哲学」、2014年、オンライン閲覧)によれば、「日本における哲学用語の成熟は、一般に漠然と思われているように第二次大戦前のことではなく、むしろ戦後の1960年代になってから」である。
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知的実体および分離実体
たとえば、テレビ、ラジオ、スマホに「緊急地震速報」が送られてきて、「直ちに避難してください」というメッセージが現れる。日本語の分かる人の場合はメッセージの意味内容は伝わり、理解され、その人の知性の中に特定の思いが存在し始める。
もし、不手際で韓国語で送られてきたら、こんなものでしょうか:「긴급 지진 속보를 대피하십시오.」。ハングル語の分から
ない人は意味内容は伝わらない、したがって特定な思いは存在し始めない。
存在するのと存在しないのとでは事情は全く異なります。死活問題になりうる。存在しない場合は、「実体のない」ものになり
ます。存在する場合、肝心なメッセージは伝わり、理解され、重要な行動にもつながる「実体的」ものになる。
物質的には音声や文字として耳や目に存在するが「知的」部分は存在しない。物質的部分と精神的部分はつながっているが、存在の観点から別々である。前者はあっても後者を伴わない場合がある。
Thursday, November 03, 2022
Sunday, October 02, 2022
Saturday, October 01, 2022
思弁か自己犠牲か
自己犠牲の精神で、前者の方が潔いですが、後者の方が有益です。前者は自己満足が多く、後者は堅実さや安心感がある。1は、善意の人であっても、誰にでも見つかるものである。
もう一つは、善意あるすべての人に開かれていることです。この「本書の規則」は、むしろ前者よりも後者を教えている。したがって、しばしば魂の利益よりも耳を楽しませるような立派な演説がこの中に見当たらなくても、落胆してはならない。この言葉によって、キャンフィールドのベネディクトは、最近フランシスカン図書館版から再出版された霊性文学の非常に重要な例である『完全性の規則』を紹介している。
編集:マルコ・ヴァニーニ
ウィリアム・フィッチは、1562年にロンドンから北に50キロほど離れたリトル・キャンフィールドという村に生まれ、そこで暮らすことになった。
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Speculazione e abnegazione
MAURIZIO SCHOEPFLIN
«Amico Lettore, ci sono due vie per entrare in Dio: una attraverso la speculazione, l'altra at-
traverso l'abnegazione. La prima è più gradevole, ma l'altra è più profittevole. La prima ha molto di compiacimento, l'altra di solidità e sicurezza. La prima non è trovata da tutti, anche se dotati di buona volontà;
l'altra è aperta a tutti quelli che hanno buon desiderio. Questa presente Regola insegna piuttosto la seconda che la prima, e perciò non scoraggiarti se non ci trovi quei bei discorsi che spesso piacciono all'orecchio più di quanto rechino profitto all'anima, ma metti qui solo un desiderio buono, e troverai aperta la strada per il cielo». Con queste parole Benedetto da Canfield presenta la sua Regola di perfezione, esempio assai importante di letteratura spirituale ripubblicato di recente dalle Edizioni Biblioteca
Francescana a cura di Marco Vannini.
William Fitch nacque nel 1562 a Little Canfield, un villaggio a circa cinquanta chilometri a nord di Londra, dove andò a vivere
Friday, September 30, 2022
Friday, September 23, 2022
Carmelo Boesso
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Saturday, September 03, 2022
Inflazione, retorica, inbonimento, dispute territorili e altre amenita'
Anormale aumento quantitativo accompagnato da un corrispondente deprezzamento qualitativo; incremento eccessivo, sproporzionato al reale bisogno
imbonitóre s. m. (f. -trice) [der. di imbonire]. – Venditore ambulante che con frasi d’effetto e decantando i pregi della propria merce cerca di attirare il pubblico e convincerlo a fare acquisti; anche lo strillone che, all’ingresso di locali di spettacolo, di baracche da fiera, ecc., alletta la gente ad entrare. Per estens., chi esalta le qualità inesistenti di qualche cosa o fa uso di parole sonanti per dare a intendere cose lontane dal vero.
euroretorica (euro-retorica), s. f. Slancio eccessivo e ridondante nei confronti delle questioni europee.
movimento culturale greco-romano del periodo dal 1° al 4° sec. d. C., fondato sul preminente interesse per la retorica intesa come patrimonio di verità morali. 2. Con valore negativo e polemico (già acquisito in Grecia con la critica di Platone e Aristotele alla prima sofistica), teoria o modo di ragionare fondati su sofismi, capziosi e ingannevoli
politicamente corretto
La tesi che qui vorrei proporre e' che un uso sproporzionato della parola corrisponde (secondo una non debole analogia) a quello che nella virtu' di castita' viene chiamato "incontinenza".
1. In genere, incapacità di trattenersi, di moderarsi nei proprî atti, di astenersi da cose illecite o eccessive: i. nei desiderî, nelle parole, nei discorsi. In partic., il non saper tenere la giusta misura nella soddisfazione dei bisogni naturali, la tendenza a soddisfa
re i proprî disordinati appetiti, per l’incapacità di sottomettere gli istinti al controllo della ragione; peccati d’i., soprattutto quelli contro la castità e, in senso più ampio, la gola, l’avarizia, l’ira (che nell’Inferno dantesco sono puniti nei cerchi 2°, 3°, 4° e 5°). 2. In medicina, i. sfinterica, o semplicem. incontinenza, la patologica deficienza, negli sfinteri, della funzione di regolare e controllare il transito del contenuto di organi cavi; di particolare importanza quella degli sfinteri del retto (i. ano-rettale) e della vescica (i. vescicale), il cui svuotamento non è più controllato dalla volontà; i. notturna, sinon. di enuresi.
malìzia s. f. [dal lat. malitia, der. di malus «malvagio»]. – 1. a. Tendenza, inclinazione a commettere il male consapevolmente: la m. del demonio; l’intenzione stessa, la volontà di fare il male, di recare danno: agire con malizia. In Dante (Inf. XI, 22-24) la parola è usata in senso ampio per indicare ogni agire volontario e cosciente in danno altrui sia per mezzo di violenza sia per mezzo di frode (contrapposto dunque alla sola incontinenza): D’ogne m., ch’odio in cielo acquista, Ingiuria è ’l fine, ed ogne fin cotale O con forza o con frode altrui contrista; ma nello stesso canto (XI, 82-83) è poi ristretta a indicare la colpa dei fraudolenti, e contrapposta non solo all’incontinenza ma anche alla «matta bestialità», cioè alla violenza: Incontinenza, m. e la matta Bestialitade. b. La conoscenza del male, furbesca e quasi compiaciuta di sé (il contr. di ingenuità, semplicità): è ancora un ragazzone senza m.; non sa che cosa sia la m.; insegnare la m. a qualcuno, smaliziarlo; e quindi la capacità di intuire il male dissimulato, o di alludervi in discorsi all’apparenza innocenti, o il compiacimento di vedere il male anche dove non c’è; anche con riferimento alla sfera erotica o sessuale: ho parlato senza m.; allusioni piene di m.; giudicava con m. quelle premure innocenti. In senso ancor più generico, furberia, astuzia: sur un certo fondo di goffaggine, dipintogli in viso dalla natura, ... balenò un raggio di m., che vi faceva un bellissimo vedere (Manzoni). 2. Con valore concr.: a. Azione astuta, sottile accorgimento per raggiungere un fine più o meno lecito: ricorrere a una m.; per entrare di nascosto, pensò questa sottile malizia. b. estens. La conoscenza che ciascuno ha dei segreti della sua arte; gli utili espedienti che sono il frutto di una lunga pratica: le m. dei fotografi per ottenere certi effetti di luce; lo scrittore d’istinto sdegna le solite m. del mestiere; essere esperto di tutte le m. del gioco. 3. ant. Condizione di malattia, di infezione, di corruzione: Quando fu l’aere sì pien di malizia, Che li animali ... Cascaron tutti (Dante). ◆ Dim. maliziétta; dim. o spreg. maliziùccia; pegg. maliziàccia.
Turf wars Dispute territoriali
Thursday, September 01, 2022
Eulabeia
Che bella espressione!
I nostri antichi sapienti ci hanno trasferito la consapevolezza che abbiamo sempre l'opzione di PRENDERE BENE o di PRENDERE MALE la nostra vita.
Non importa allora se quello che abbiamo davanti è un dovere faticoso da affrontare o un piacevole momento da gustare con leggerezza: abbiamo sempre la possibilità di prendere male o di prendere bene ciò che ci è "dato" da vivere. Abbiamo sempre la possibilità di aprire o chiudere il cuore, di prendere bene ogni cosa o di prender male ogni cosa! Anche i miei figli o i miei genitori, il mio lavoro, il mio stato di salute, i colleghi, la città…
Oggi voglio prendere bene la giornata che ho davanti, le persone che incontrerò, i compiti che dovrò svolgere, i fastidi che dovrò sopportare, ma anche le gioie e i piaceri che avrò da gustare…
Oggi voglio prendere bene tutta la mia vita, cominciando proprio da questo QUI e ORA in cui mi trovo.
Certo che, nel momento in cui benedico ciò che vivo, "prendendolo bene", mi lascio raggiungere da quella Benedizione che "afferrandomi saldamente (bene) nel bene" si mostra come il Bene stesso al fondo/origine del mio essere.
E' così che la mia "pietà" permette a Dio di "esaudire" il mio desiderio di bene!
Già qui e ora.
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Wednesday, August 31, 2022
教皇フランシスコの最近のホミリアから
キリスト者は、自分の人生がこの世の流儀に従った経歴ではなく、キリストの流儀に従った経歴であることを知っています。福音の革命がこのような自由にあることを理解しない限り、私たちは戦争、暴力、不正を目撃し続けるでしょう。これらは、内なる自由の欠如の外的症状に過ぎないのです。内なる自由がないところでは、利己主義、個人主義、利己主義、抑圧、そしてこれらすべての不幸が入り込んでくるのです。そして、彼らは主役であるミサワを取るのです。
DeepLで翻訳しました (https://www.deepl.com/app/?utm_source=ios&utm_medium=app&utm_campaign=share-translation
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Papa all Aquila
Il cristiano sa che la sua vita non è una carriera alla maniera di questo mondo, ma una carriera alla maniera di Cristo, che dirà di sé stesso di essere venuto per servire e non per essere servito (cfr Mc 10,45). Finché non comprenderemo che la rivoluzione del Vangelo sta tutta in questo tipo di libertà, continueremo ad assistere a guerre, violenze e ingiustizie, che altro non sono che il sintomo esterno di una mancanza di libertà interiore. Lì dove non c'è libertà interiore, si fanno strada l'egoismo, l'individualismo, l'interesse, la sopraffazione e tutte queste miserie. E prendono il comando, le miserie.
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Papa all Aquila
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Sunday, August 28, 2022
Tuesday, August 16, 2022
Simplified characters
https://www.quora.com/Is-Chinese-written-in-traditional-characters-less-polysemy-than-written-by-simplified-characters/answer/Dogged-Hanzi-Enjoyer?ch=15&oid=374259361&share=3c34d9fa&srid=3x3Xe&target_type=answer
https://www.quora.com/Is-Chinese-written-in-traditional-characters-less-polysemy-than-written-by-simplified-characters/answer/Dogged-Hanzi-Enjoyer?ch=15&oid=374259361&share=3c34d9fa&srid=3x3Xe&target_type=answer
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Thursday, August 11, 2022
Human condition 1
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Tuesday, August 09, 2022
70esimo Missione Saveriana in Giappone
La missione Saveriana in Giappone terzo periodo (1985-1999)
1.1985. Southern Baptist Convention. Plantatio ecclesiae. Unapologetic Christianity. Reagan e Nakasone. A "special relationship".
2. Kobe, Scuola delle Carmelitane. Stella Maris di Kobe (Francescane missionarie di Maria.
3. 1987. Osaka City University (cf. Kyoto Univ.). Ricercatore, Licenza e dottorato. Sato Masahiro, Uchimura Kanzo, Yanaibara Tadao, Nitobe Inazo, "No Church"、無教会). M.R. Mullins, "Christianity made in Japan", 1998.
4. "Commentario di Zuo al Periodo delle primavere e degli autunni"『春秋左氏傳』700?-250 a. C. Matteo Ricci, Il vero significato del Signore del Cielo, 1602『天主実義』。"Quamvis parum sit quod de Deo percipimus, tamen illud modicum est magis omni cognitionem quam de aliis habemus" (SCG I, 5).「雖知、天主之寡其寡之益尚勝於知他事之多」(序) ACCOMODATIO.
5. Matsuo Basho, Sarumino (impermeabile della scimmia), 1691 。Cf. Mario Ricco', Paolo Lagazzi,Il muschio e la rugiada. Antologia di poesia giapponese, Rizzoli, 1996.
"è alla poesia che lo spirito giapponese, lontano dall’astrazione e alla costante ricerca dell’intuitivo e del “concreto”, pone le domande più radicali sul mistero dell’essere. Solo dalle profondità della parola può infatti balenare la verità, e solo attraverso il serrato confronto con la complessità del linguaggio e della tradizione letteraria è possibile catturare in versi l’autenticità e la naturalezza del reale."(P. Lagazzi)
"Pioggia d'inverno, anche la scimmia vuole il suo impermeabile"「はつしぐれ さるもこみのを ほしげなり」(芭蕉)
。Genroku 元禄(1688-1704)文化 L'eta d'oro della cultura giapponese cfr. Kabuki, jooruri, ukiyoe, haiku, ecc.
6. Immanuel Kant, Kritik der Urteilskraft。Tempio shinto in cui si venera Kant カント神社。
7. 1993. Bonazzi Andrea, La fede razionale di Kant e la filosofia comparata delle religioni. Fondamento filosofico del dialogo interreligioso, 1994.(『カントの理性信仰と比較宗教哲学 : 諸宗教間の対話への哲学的基礎付
け』
著者Bonazzi, Andrea [著] 出版年月日1994 請求記号UT51-94-V234書誌ID(国立国会図書館オンラインへのリンク)。Su Amazon 5 usati da 2100 a 16000 yen.
8. 1994. Wakayama Shin-ai Women's Junior College
9. 1995. Sapientia University (fondata dal Cardinal Taguchi)。Introduzione al Cristianesimo, Teologia Fondamentale, Fenomenologia della religione, Storia delle Religioni. Greco e Latino. Cappellano dell'Universita', Direttore del "Centro di studi cristiani". Responsabile dei corsi di teologia rivolti al pubblico.
10. 1999. Kobe Stella Maris University.
11. "Nonoyurikai"(野の百合会,百合学園) Suor Narihiro (Sr 成弘) defunta nel 2015. battezzati 220.
12. 1987.NICE: National Incentive Convention for Evangelization, 1993 0ttobre, "2a Convenzione nazionale a Nagasaki.
Saturday, July 23, 2022
Heaven and He’ll
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Thursday, June 30, 2022
Saturday, June 18, 2022
Sunday, June 12, 2022
ふしぎなキリスト教
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Saturday, June 04, 2022
現実の豊かさについて
現実の豊かさについて
Sunday, May 29, 2022
Acedia
https://www.amazon.com/dp/158617939X/ref=cm_sw_r_awdo_0R6N71K9DZZV9CHE5A65
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Saturday, May 28, 2022
Sulla barca dell’oligarca
Sulla barca dell'oligarca
- Corriere della Sera28 May 2022di Massimo Gramellini
L'ultimo canta-sberleffo di Checco Zalone racconta le gesta di tal Di Ciolla Nicola, guardia portuale che diventa eroe nazionale per avere sequestrato «il megayotto di un russo magnato — che ci passava ogni notte — tra vodka, caviale e donne non male». L'eroica guardia portuale è la tipica maschera di Checco: cinica, familista e mossa da meschini interessi personali — usare la barca dell'oligarca per la festa della prima comunione del figlio — ammantati però di nobili motivazioni. L'avventura finirà miseramente perché l'oligarca «vuole l'Ucraina, ma non ha messo la benzina» e la guardia e i suoi invitati si ritroveranno naufraghi in mezzo al mare.
Questo Di Ciolla Nicola mi sembra di conoscerlo, non solo quando mi guardo allo specchio. È l'eterno qualunquista italiano e recita una parte che spesso gli è capitata addosso per caso, ma in cui finisce per credere, così da poterla sfruttare senza scrupoli né sensi di colpa per i suoi interessi di bottega. Negli ultimi tre anni Di Ciolla Nicola ha partecipato a un mucchio di talk show: è stato il virologo allarmista, il no vax complottista, il professore narcisista, il guerriero seduto della Nato e il pacifista allineato (coi russi). Sempre convinto di essere un eroe coraggioso, incompreso e perseguitato, ma in realtà sospinto da un tornaconto personale che nel migliore dei casi è quello narcisistico di godere i proventi di una popolarità improvvisa, destinata ben presto a esaurirsi come la benzina sulla barca dell'oligarca.
Qualunquista
Corriere della Sera 28 May 2022by Massimo Gramellini
チェッコ・ザローネの最新のモックソングは、「ウォッカとキャビアと悪くない女に囲まれて毎晩過ごしていた」大物ロシア人のメガヨットを押さえたことで国民的英雄となった港湾警備員、ディ・ジョッラ・ニコラの活躍を描いている。シニカルで家族思いで、オリガルヒのボートを息子の初聖体パーティに使うなど、些細な個人的利益に動かされ、しかし高貴な動機に見せかける。ウクライナは欲しいが、ガソリンを入れていない」オリガルヒのために冒険は惨めに終わり、警備員とゲストは海の真ん中で難破することになるのです。
このディ・ツィオラ・ニコラは、鏡を見ているときだけでなく、私には彼を知っているように思える。彼はイタリアの永遠のクオランキストであり、しばしば偶然に自分の膝に落ちてきた役を演じるが、結局はそれを信じてしまい、自分のビジネスの利益のために何のためらいも罪悪感もなくそれを利用するのである。この3年間、ディ・チョーラ・ニコラは多くのトークショーに出演してきた。彼は、警戒心の強いウイルス学者であり、陰謀を企むノーヴァックスであり、ナルシストな教授であり、NATOの居座り戦士であり、(ロシアと)協調する平和主義者であった。常に自分は勇敢な英雄であり、誤解され、迫害されていると確信しているが、実際には、せいぜい突然の人気による収益を楽しむというナルシスティックな個人的利益によって動いており、オリガルヒの船のガソリンのようにすぐに使い果たす運命にある。
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Tuesday, May 24, 2022
Thursday, May 19, 2022
Sunday, May 15, 2022
La mente è luogo a se stessa e può fare un paradiso dall’inferno o…
La mente è luogo a se stessa e può fare un paradiso dall'inferno o un inferno dal paradiso
Friday, May 13, 2022
Osservatore romano 13 maggio
Lo stesso avviene per il Vangelo. Tutto si spiega con il Vangelo. Tutto conferma il Vangelo. Quando teniamo in mano il Vangelo lo leggiamo, lo ascoltiamo, dovremmo pensare che è la parola di Gesù, che vuole farsi carne in noi, impossessarsi di noi, affinché col suo Cuore innestato nel nostro cuore possiamo cominciare a vivere una vita nuova!
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Sunday, May 08, 2022
Russia Ucraina
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Sunday, April 17, 2022
Lewis letters to Malcom
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Lewis letters to Malcom 21
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Sunday, April 03, 2022
Tuesday, March 22, 2022
Pasolini revue de deux mondes
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Wednesday, March 16, 2022
Friday, March 11, 2022
Saturday, March 05, 2022
Friday, March 04, 2022
Wednesday, March 02, 2022
Friday, February 18, 2022
Fratelli tutti 28
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Thursday, February 10, 2022
Religious freedom
"To this extent, it can be said that Christianity, at its birth, brought the principle of religious freedom into the world." (Again, quoted in Guarino, 194)
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Monday, February 07, 2022
Vita eterna
Vita eterna
- Corriere della Sera7 Feb 2022di Alessandro D'Avenia